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Castelluccio di Norcia

Nel Cuore del Parco dei Monti Sibillini

Castelluccio di Norcia

Ai piedi del monte Vettore c’è un piccolo castello, Castelluccio di Norcia, piccola frazione di Norcia arroccato in cima ad una collina a 1450 m. All’interno del paese prima del terremoto 2016, le abitazioni erano strette e divise da vicoli.

Il Paese

Vi era la chiesa di Santa Maria Assunta con davanti un grande sagrato è accanto la possente torre campanaria. Vi era anche l’antica chiesa del Sacramento, un tempo sede della confraternita locale poi divenuta museo dove venivano esposte immagini tipiche del territorio.

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La fine del paese invece veniva chiamata "cassero". Fuori da Castelluccio si trovavano solo gruppi di edifici che un tempo venivano usati per gli animali ma, mano a mano sono diventati abitazioni, ristoranti e esercizi commerciali.

Il Paese

Oggi il paese purtroppo non c’è più ma i numerevoli turisti rimangono incantati dalle cime delle montagne e dai vari piani circostanti che in determinati periodi dell’anno si colorano di miriadi piante. Narcisi,papaveri,viole,margherite, fiori di lenticchie, colori nati dal frutto di tanto lavoro dell’uomo.

Fioritura a Castelluccio

L’incanto delle piane (piana grande, pian piccolo, piano perduto) offrono un’esplosione stupenda, uno spettacolo mozzafiato dove uomo e natura si fondono e ritrovano la loro bellezza. La sensazione è quella di entrare in un quadro magico che regala armonia.

Ma Castelluccio non è solo bellezza naturale, offre molto altro, prodotti di alta qualità come legumi lenticchie e roveja, pecorini e ricotte, salumi della tradizione norcina. Inoltre su Castelluccio di Norcia sono ambientati numerosi miti e leggende come quelli della maga Sibilla, delle fate con i piedi di capra, del Guerrin Meschino e del lago di Pilato.

La Volpe Oro era giugno 2016

Gran parte del fascino della località è dovuto ai suoi abitanti, gente laboriosa fortemente legata al territorio e ai suoi costumi, popolo fortemente poetico, la loro verve ha fatto nascere le scritte sui muri in calce bianca, una sorta di cronaca che trattava argomenti un po’ piccanti di paese. Tale tradizione è stata mantenuta ancora oggi.

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